sabato 28 aprile 2012

Escursioni su territorio

Carissimi amici, a completamento delle passeggiate virtuali alla riscoperta delle Antiche Vie del Sale albenganesi, vi proponiamo il calendario ESCURSIONI GUIDATE 2012 del COMUNE DI GARLENDA. 

Lo troverete cliccando sulla barra della home page alla voce MANIFESTAZIONI-ESCURSIONI. 

Si tratta di una bella iniziativa voluta e realizzata dal Comune di Garlenda, Socio fondatore dell’Associazione ANTICHE VIE DEL SALE - strade del mare, (ci auguriamo presto seguita da altri comuni dell’entroterra) che sta a testimoniare quanto grande sia l’impegno che pervade tutti noi che ci prefiggiamo la meta di riscoprire e rivalorizzare il territorio. 

GRAZIE GARLENDA! 

in aggiunta al calendario degli amici del CAI di Loano –non solo mare, e a quello delle manifestazioni delle Antiche vie del Sale, crediamo di avervi messo a disposizione un valido mezzo per trascorrere delle buone giornate, per questa primavera-estate, a contatto con la natura, la storia, la fotografia e, perché no? la cucina. 

Stiamo lavorando, intanto, alla programmazione del prossimo pacchetto che ci vedrà, in autunno, partire alla riscoperta della prossima vallata. 

Quale? Lo vedremo…. 

CIAO

venerdì 13 aprile 2012

Val Lerrone

Un viaggio virtuale nell’entroterra ligure alla riscoperta delle antiche vie del sale 


Val Lerrone  Sono quattro le valli che scendendo dallo spartiacque si congiungono nei pressi di Leca d’Albenga dove i torrenti Lerrone, Arroscia, Pennavaire e Neva si fondono in quello che è, forse, il fiume più corto che si conosca: il Centa.  Da Leca d’Albenga, dopo un corso di appena quattro Km circa, il Centa sfocia in Albenga presso la località di Vadino.  Ed è proprio da Vadino che le antiche carte topografiche, da noi consultate, fanno partire la via che poi a Leca si divideva in quattro rami che seguendo i fondo valle risalivano fino ai passi alpini per scendere in Piemonte e, da lì scavalcando le Alpi, si ripartivano per tutta l’Europa.  A segnare le prime piste, probabilmente, furono gli animali preistorici che, nelle nostre vallate, trovavano un tiepido riparo ai rigori del clima glaciale. Dietro di loro i primi cacciatori neanderthaliani e, successivamente i sapiens trasformarono, inconsapevolmente, le piste in una fitta rete di sentieri che, in epoca storica, Roma ripercorse e ampliò a livello di vere strade acciottolate per mezzo delle quali disegnò i confini di quello che doveva diventare l’Impero Romano (vedi tavola di Peutinger).  Ma è solo intorno all’anno mille che grazie a Umberto I, detto Biancamano, capostipite della casata dei Savoia e alla repubblica di Genova, su queste vie si sviluppa un fitto via vai d’innumerevoli colonne di carovanieri che, a dorso di mulo e a spalla, trasportava ogni tipo di merce; tessuti, metalli, preziosi, spezie, generi alimentari e quella che, in assoluto era considerata la merce più preziosa: il sale.  Un groviglio di accadimenti drammatici come guerre, brigantaggi, amori, incroci di etnie, sviluppo e decadenza di paesi e città hanno tracciato, nei secoli, la storia di queste vie e hanno lasciato concrete testimonianze naturalistiche e architettoniche che, al momento, giacciono dimenticate in fondo alle vallate in attesa di essere riscoperte e rivalorizzate per diventare una preziosa risorsa per l’economia del nostro entroterra. 


Inizieremo il nostro viaggio virtuale alla riscoperta delle antiche vie del sale Albenganesi da quella più occidentale: la val Lerrone Partendo da Leca d’Albenga salutiamo Bastia e raggiungiamo Villanova, dove le sue mura medioevali, in perfetto stato di conservazione, ci indicano il percorso che, dopo avere attraversato il paese, ci fa soffermare presso la chiesa di Santa Maria Rotonda, la chiesa ospitale di Nostra Signora delle Grazie e Santo Stefano. 


Da qui, attraversando il fiume, ci dirigiamo verso Bossoleto e incontriamo subito un’antica fontana, fonte di ristoro per uomini e animali, sull’ancora esistente tratta di via che, dopo aver percorso la parte antica del paese, si dirige verso San Rocco posto a protezione di Garlenda. Il santo vegliava, insieme ad un gruppo di armigeri, affinché gli appestati non potessero entrare nel paese per contagiare i cittadini residenti e, spesso erano proprio loro i primi a soccombere alle epidemie. 
Da Garlenda, allungando il passo, la via ci conduce a Bassanico, Casanova Lerrone, Testico e alla colla di San Bartolomeo da dove la strada si divide per collegarsi a sinistra, passando da Cesio, alla valle Impero mentre a destra scende a Pieve di Teco e, da qui risale al colle di Nava dove trova i collegamenti per il Piemonte. 


Molto brevemente, ci piace ricordare alcuni episodi, che secondo noi, sono molto espressivi per la storia della val Lerrone come la battaglia di Garlenda combattuta il 28 giugno del 1672 tra le truppe della Repubblica Genovese e i militanti dei Savoia che sotto il comando di Catalano Alfieri furono clamorosamente sconfitti al punto che l’acqua del torrente, nel punto dove avvenne lo scontro, si colorò del sangue dei caduti e, da allora, la località assunse il nome di “sanguineo”.  Fu anche durante tale battaglia che si mise ulteriormente in luce certo Sebastiano Contrario, persona di carattere particolarmente scorbutico, dapprima comandante delle truppe Savoiarde, passò poi al brigantaggio e, nell’immaginario collettivo diventò “bastian contrario”. Appellativo ancora in voga quando si vuole qualificare una persona particolarmente truce. Altro particolare evento fu la rivolta di Garlenda del 1543 durante il quale i cittadini, stanchi di essere oppressi dalle troppe tasse, si radunarono intorno al castello, allora situato in località Castelli, gli ammassarono contro cataste di fascine, fingendo di far festa, e poi gli diedero fuoco distruggendolo con tutti gli occupanti all’interno. Episodio, questo, che valse ai Garlendini l’appellativo di “bruxiasignui” (brucia signori).  Ma, lasciando agli storici l’oneroso compito di redigere la storia, dalle pagine di questo blog ci limiteremo a invitarvi a compiere rilassanti passeggiate alla riscoperta delle nostre radici, gustando l’ottima cucina locale opportunamente condita con olio extravergine di olive nostrane e annaffiata da prelibati vini a denominazione d’origine controllata.  Facciamo, quindi, clic al tasto MULTIMEDIA (vedere accanto alla barra di home page) e poi, se si vuole, altro clic sul simbolo ingrandimento immagine posto sulla barra scorrimento video, e iniziamo la nostra prima passeggiata virtuale alla riscoperta delle antiche vie del sale Albenganesi. 
BUON DIVERTIMENTO !! 


R.B.

lunedì 2 aprile 2012

RANZO, 25 Marzo 2012

“ CE L’ABBIAMO FATTA !!” con queste parole e con un sorriso stereo del sindaco Agnese Vinai si è concluso il primo evento, in concomitanza della giornata del F.A.I, a calendario 2012 delle Antiche vie del sale. Ebbene sì, è proprio il caso di dire “ce l’abbiamo fatta” e bisogna dire grazie soprattutto alla cittadinanza intera che nei giorni precedenti tanto si è prodigata per ripulire ed addobbare il paese. E’ stata una giornata OK, sotto tutti i punti di vista. 
Già dalle prime ore del mattino è iniziato un costante afflusso di persone che, incoraggiate anche dalla splendida giornata primaverile, hanno potuto visitare i numerosi siti storici dislocati nelle varie frazioni. 
Erano aperti: la parrocchia dell’Assunta, l’oratorio della Madonna delle vigne, l’antico frantoio, l’antico acquedotto, San Donato, l’oratorio della Santa Croce con l’esposizione delle “Milizie Celesti “ (preziosi abiti del 700), il complesso Costa Parrocchia, il Santuario NS. Misericordia con la Madonna dello Schiaffino, e, non ultimo San Pantaleo con i suoi preziosi affreschi. 
Lungo il percorso erano aperte numerose aziende agricole che offrivano degustazioni gratuite dei loro prodotti. Per tutto il giorno due pulmini hanno fatto da navetta gratuita lungo il percorso delle visite. Le Antiche vie del sale sono state presenti con mostra fotografica sull’intera Valle Arroscia e proiezioni a ciclo continuo dedicata a Ranzo “un paese tra arte vigne e ulivi”. 
Un pubblico eterogeneo di liguri e non liguri ma anche di stranieri ci ha gratificato con la loro presenza e con i loro commenti puntati con precisione allo spirito che, nelle nostre intenzioni, animava la giornata. Far riscoprire a tutti e, soprattutto ai residenti, l’immenso patrimonio storico/naturalistico del nostro entroterra che, se opportunamente rivalorizzato potrebbe diventare una preziosa risorsa per i nostri giovani. Insieme a noi erano presenti anche artisti pittori e restauratori di grande valore. Le Antiche vie del sale ringraziano di cuore i numerosi visitatori. 
Un particolare ringraziamento và agli amici del CAI. Il prossimo appuntamento è per il 20 Maggio a Ortovero. Nel frattempo consigliamo una bellissima escursione in val Pennavaire al rifugio PIAN DELL’ARMA dove, se vi presenterete come amici delle antiche vie del sale, Marina e Renato vi riserveranno un trattamento speciale.